La
parola del Vaticano.
La
posizione del Vaticano per quanto riguarda in generale il rapporto
uomo-animali è precisata, volendo far riferimento ad un testo
moderno, nel “Compendio della dottrina sociale della Chiesa”
edito nel 2004 e curato dal Cardinale R. Raffaele Martino.
In
tale volume, dedicato tuttavia prevalentemente alle questioni
sociali, nel capitolo VI, Il lavoro umano, si legge:
1)
Il compito di coltivare e custodire la terra.
255
L’Antico Testamento presenta Dio come Creatore onnipotente, che
plasma l’uomo a sua immagine, lo invita a lavorare la terra e a
custodire il giardino dell’Eden in cui lo ha posto.
Alla
prima coppia umana Dio affida il compito di soggiogare la terra e di
dominare su ogni essere vivente. Il dominio dell’uomo sugli esseri
viventi, tuttavia, non deve essere dispotico e dissennato; al
contrario, egli deve “coltivare e custodire” i beni creati da
Dio, beni che l’uomo non ha creato, ma ha ricevuto come un dono
prezioso posto dal Creatore sotto la sua responsabilità. Coltivare
la terra significa non abbandonarla a se stessa; esercitare il
dominio su di essa è averne cura, così come un re saggio si prende
cura del suo popolo e un pastore del suo gregge.
Nel
disegno del Creatore, le realtà create, buone in sé stesse,
esistono in
funzione dell’uomo.
Lo stupore davanti al mistero della grandezza dell’uomo fa
esclamare il salmista: “Che cos’è l’uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco
meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato, gli hai dato
potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suo
piedi.”
E
ancora, nel capitolo X°, Salvaguardare l’ambiente, si legge:
1.
Aspetti biblici.
452
La relazione dell’uomo con il mondo è un aspetto costitutivo
dell’identità umana. Si tratta di una relazione che nasce come
frutto del rapporto, ancora più profondo, dell’uomo con Dio. Il
Signore ha voluto la persona umana come sua interlocutrice: solo nel
dialogo con Dio la creatura umana trova la propria verità, dalla
quale trae ispirazione e norme per progettare il futuro del mondo, un
giardino che Dio le ha dato affinché sia coltivato e custodito.
Neppure il peccato elimina tale compito, pur gravandone di dolore e
di sofferenza la nobiltà del lavoro.
2.
L’Uomo e l’Universo delle cose.
456 Poiché l’uomo, “creato ad immagine di Dio, ha ricevuto il
mandato di governare il mondo nella giustizia e nella santità,
sottomettendo a sé la terra con tutto quello che in essa è
contenuto, e di rapportare a Dio sé sesso e l’universo intero,
riconoscendoLo creatore di tutte le cose, perché, nella
sottomissione di tutte le cose all’uomo, sia grande il nome di Dio
su tutta la terra”, il Concilio insegna che “l’attività umana
individuale e collettiva, ossia quel ingente sforzo col quale gli
uomini nel corso dei secoli cercano di migliorare le proprie
condizioni di vita, considerato in se stesso corrisponde al progetto
di Dio”.
457 I Padri Conciliari sottolineano anche il fatto che “quanto più
cresce la potenza degli uomini, tanto più largamente si estende la
responsabilità sia degli individui che delle comunità”, e che
ogni attività umana deve corrispondere, secondo il disegno di Dio e
la Sua volontà, al vero bene dell’umanità.
3.
La crisi nel rapporto tra uomo e ambiente.
463
Una corretta concezione dell’ambiente, mentre da una parte non può
ridurre utilitaristicamente la natura a mero oggetto di manipolazione
e sfruttamento, dall’altra non deve assolutizzarla e sovrapporla in
dignità alla stessa persona umana.
Il
Magistero ha motivato la sua contrarietà a una concezione
dell’ambiente ispirata all’ecocentrismo e al biocentrismo, perché
essa “si propone di eliminare la differenza ontologica e assiologia
tra l’uomo e gli altri esseri viventi, considerando la biosfera
come un’unità biotica di valore indifferenziato. Si viene così ad
eliminare la superiore responsabilità dell’uomo in favore di una
concezione egualitaristica della “dignità” di tutti gli esseri
viventi”.
Gli
altri esseri viventi sono considerati dal Vaticano strumenti o
oggetti nelle mani dell’uomo, asservite esclusivamente ai suoi
fini. Lo dimostra poi del resto la posizione del Vaticano per quanto
riguarda le manipolazioni fatte sugli animali per utilizzarli negli
xenotrapianti.
La
posizione del Vaticano sugli xenotrapianti.
La
posizione ufficiale del Vaticano in tema di trapianti di organi
animali sull’uomo, a beneficio di quest’ultimo, è chiaramente
espressa nel volume “La prospettiva degli xenotrapianti” della
Pontificia Accademia pro-vita, edito nel 2001.
Sotto
il capitolo “Aspetti antropologici ed etici”, a pagina 32 si
legge:
“L’uso
degli animali per il bene dell’uomo”.
8.
Per una riflessione teologica che possa contribuire ad elaborare un
giudizio etico sulla pratica degli xenotrapianti, ci interessa
considerare quale sia stata l’intenzione del Creatore nel dare
l’esistenza agli animali. Essi, proprio in quanto creature, hanno
un loro proprio valore che sicuramente l’uomo ha il dovere di
riconoscere e di rispettare. Tuttavia,
Dio li ha posti, insieme alle altre creature non umane, al servizio
dell’uomo, affinché egli possa, anche attraverso di loro,
giungere al suo sviluppo integrale.
E’
da notare che questo ruolo di “servizio” reso all’uomo si
manifesta con modalità differenti, in relazione al progresso
culturale dell’umanità. Limitandoci al progresso scientifico e
tecnologico in campo biomedico, il servizio dell’animale all’uomo
trova un’applicazione del tutto nuova nella pratica dello
xenotrapianto, che pertanto, in linea di principio, non
è in contrasto con l’ordine della creazione. Al
contrario, essa rappresenta per l’uomo un’ulteriore occasione di
responsabilità creativa nel fare un uso ragionevole del potere che
Dio gli ha dato. La posizione di eccellenza testimonia e insieme
manifesta la superiorità ontologica dell’uomo sugli altri esseri
terreni; essa si fonda sulla natura stessa della persona umana, le
cui dimensioni di razionalità e di spiritualità pongono l’uomo al
centro dell’universo, perché ne utilizzi le risorse presenti (tra
cui gli animali), in maniera sapiente e responsabile, alla ricerca
dell’autentica promozione di ogni essere.
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