È per cercare di
migliorare il problema del rigetto e per risolvere anche la mancanza
di organi da trapiantare, che si è pensato di creare, mediante
l'ingegneria genetica, e usare degli animali transgenici, animali
geneticamente più vicini all'uomo e creati unicamente per questo
scopo e quindi disponibili in grandi quantità. In questa direzione
il 1995 fu l'anno che vide i primi passi concreti. In questo campo in
particolare si fa riferimento all'utilizzo di maiali: mentre in
passato la preferenze era caduta su primati non umani, attualmente la
comunità scientifica ha escluso l'utilizzo di tali animali come
fonte d'organi, sia per motivi pratici che etici, scegliendo di
utilizzare i maiali come fonte potenziale di organi, tessuti o
cellule per lo xenotrapianto. I maiali risultano infatti gli animali
più “adatti per la loro conformazione anatomica e genetica,
adattamento accresciuto, come detto sopra, dall'intervento
dell'ingegneria genetica, che lavora al fine di rendere i maiali
transgenici molto simili all'uomo. L'utilizzo delle modificazione
genetica degli animali donatori e l'uso di farmaci immunosoppressori
sono attualmente i due approcci fondamentali per prolungare la
riuscita del trapianto ed evitare, in parte, i problemi fondamentali
quale quello del rigetto e quello della trasmissione di virus
dall'animale all'uomo.
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