martedì 13 novembre 2012

BREVE STORIA SUGLI XENOTRAPIANTI


Andando a ritroso nella storia, i primi tentativi di trapianti xenogenici, trapianti cioè che avvengono fra specie diverse, avvennero già agli inizi nel Novecento. Il primo tentativo fu infatti compiuto nel 1906 da un chirurgo francese Matheiu Jaboulay (1860-1913), il quale collegò un rene di maiale al braccio sinistro di un uomo. Il risultato fu disastroso, in quanto l'organo cominciò subito a cambiare colore e dovette essere rimosso dopo tre giorni. Tentativi e insuccessi analoghi furono portanti avanti negli anni successivi, e solo nel 1963 si ha il caso di un primo vero e proprio xenotrapianto, con l'innesto dell'organo nel paziente: il chirurgo statunitense Hichcock, a Pittsburg, impiantò in un uomo il cuore di un scimpanzé. Il risultato fu disastroso e il paziente morì dopo 90 minuti a causa del rigetto acuto. Nuovamente i successivi venti anni furono costellati di analoghi tentativi, fra cui va ricordato il caso di Baby Fae. 


Baby Fae
Baby Fae è il soprannome di una bambina di due settimane affetta da una grave malattia cardiaca, e alla quale, nel 1984, fu trapiantato il cuore di babbuino per opera del dottor Leonard Bailey. La bambina sopravvisse 21 giorni fra enormi sofferenze.

Dopo questo caso, dovettero passare 10 anni prima che nuovamente si tornasse a parlare e a praticare lo xenotrapianto. Nel giugno 1992 il professor Thomas Starzl, chiururgo americano, eseguì il trapianto di un fegato di babbuino su di un uomo affetto da AIDS ed epatite B. Nonostante il risultato disastroso, questo tentativo fece scalpore e clamore.

Per riassumere brevemente, dal primo tentativo del 1906 fino al 1997 furono eseguiti 55 xenotrapianti, e tutti hanno avuto esito infelice, soprattutto per il problema del rigetto d'organi, mai del tutto risolto fra uomo-uomo, e quindi ancora meno fra uomo-animale.

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